Per 12 anni ho lavorato come shoes designer per prestigiosi brand, finché con il tempo e l’esperienza ho capito di dover tornare là, dove tutto era iniziato.
Oggi non disegno più collezioni, le creo ridando vita a capi vintage. È così che nasce “Indossa un’epoca”, un invito che rappresenta il mio desiderio di reinterpretare il concetto polveroso e âgé legato al vintage: una piccola boutique virtuale con merce super selezionata, accuratamente restaurata, lavata e profumata.
Ridare valore a ciò che per altri non ne ha più è quello che più mi appassiona. Un atto prodigioso e profondamente terapeutico che mi ha insegnato a ridare valore anche a me stessa.
Ogni giorno caccio bellezza, guardo oltre il desueto, il malconcio, l’imperfetto, mi prendo cura di ogni capo attraverso un percorso di restauro personalizzato con lo scopo di ripristinare l’originale bellezza. Infine studio gli abbinamenti per valorizzarli al meglio, finché ogni abito o accessorio ritorna a splendere, pronto a rivivere con te una nuova vita.
Indossare un’epoca significa dar più valore alle cose, alle persone e a se stessi.
Ogni abito e accessorio vintage conserva l’emozione e la nostalgia di un tempo che sembra perduto. Il ricordo giace cristallizzato da qualche parte: intimo, privato, apparentemente inaccessibile. Poi d’improvviso un cassetto scorre, un tessuto ti accarezza, un profumo ti avvolge, e l’emozione desiderante di quel tempo si rivela. Passato e presente s’incontrano e la sensazione è che qualcosa si possa catturare. Che di tutto resti un poco. Indossare un’epoca vuol dire fermare quel poco: rendere eterni attimi indossando abiti.
Uno sguardo incantato e vagamente malinconico all’Italia degli anni ‘60: il boom economico, la rivoluzione del cinema, Federico Fellini e “La dolce vita”. Un tempo in cui abbigliarsi era un rituale accurato, dove nulla veniva lasciato al caso.
Vestirsi in maniera casuale significa rinunciare a un pezzo della nostra comunicazione sociale impoverendo alla lunga noi stessi e le nostre tradizioni”.
Indossa un’epoca nasce per riscoprire la nostra tradizione, l’autenticità, la qualità delle cose fatte per durare, il saper fare, la classe e l’eleganza tipicamente italiani. Un invito a recuperare il concetto di vestirsi per “l’occasione”: perché tutta la vita è occasione!
Il fast fashion ha generato un intossicazione estetica collettiva, il risultato è un esercito di persone omologate vittime della dittatura di una moda creata esclusivamente con logiche commerciali. Indossa un’epoca è una via di fuga dagli stereotipi di massa con l’intento di offrire nuove visioni estetiche, al fine di costruire uno stile unico e personale.
“Bisogna imparare la libertà di vestire fuori dagli schemi. Il consumismo produce oggetti, non stili”.
Il vintage è il connubio perfetto tra qualità e unicità, un mondo eccentrico che sa rendere il tuo stile più esclusivo e sempre sostenibile! É la scelta di chi ama distinguersi con originalità e ricercatezza, grazie a capi confezionati con materiali di pregio e la preziosa cura di un tempo.
La moda è quella che segui quando non sai chi sei, lo stile è l’abito dei tuoi pensieri. Indossa un’epoca è un invito a indossare se stessi.
La moda è uno strumento di posizionamento sociale estremamente potente, un veicolo di comunicazione che ci aiuta, attraverso un linguaggio non verbale, a dire agli altri chi siamo e cosa vogliamo. Ma questo non avviene seguendo le mode e subendo passivamente i diktat di qualcuno. Il miracolo dell’autoaffermazione passa attraverso la consapevolezza di sé, attraverso la relazione tra il nostro corpo, il nostro modo di pensare e il nostro modo di vestire. Ciò che scegliamo è il manifesto di ciò che siamo, parla di noi e per noi, è quindi fondamentale conoscersi per riconoscere ciò che ci valorizza e indossare quello che più ci rappresenta.
“Be daring, be different, be impractical, be anything that will assert integrity of purpose and imaginative vision against the play-it- safers, the creatures of the commonplace, the slaves of the ordinary”.
In foto Audrey Hepburn in costume per il film My Fair Lady 1963
La parola moda deriva dal latino modus, che vuol dire «modo, maniera». La moda ha sempre rivestito aspetti sociali molto importanti di cui ne è storicamente stata indiscussa interprete. Nasce da gruppi di persone che hanno esigenze espressive talmente forti da costituire una rottura con il passato. Pensiamo sopratutto a noi donne, alla liberazione del corsetto, alla conquista dei pantaloni o alla rivoluzionaria minigonna. Tutto nasce da un desiderio di conquista e di cambiamento, di affermazione o di liberazione. Yves Saint Laurent è stato uno dei grandi interpreti della moda e di questi cambiamenti epocali; nel 1971 con la famosa scandal collection conquista il merito di aver affrancato il concetto di parità di genere al mondo della moda. Sono trascorsi 50 anni e pare che la moda al giorno d’oggi sia naufragata in una scadente superficialità consumistica volta a impoverire l’impatto sociale e a favorirne la valenza commerciale. Gli orizzonti estetici cambiano alla velocità della luce e sul mercato esiste tutto e il contrario di tutto: questo tutto, si riduce in niente. I capi vintage non solo rappresentano la nostra storia ma conservano quei valori e quei significati che nella moda del presente, mancano. Indossa un’epoca è un invito a riscoprirli, e a indossarli.
II vintage non è una moda ma un modo di vivere.
Indossa un’epoca è un’invito all’eleganza, una via di fuga dagli stereotipi del consumismo di massa, un’inno alla tradizione e all’italianitá, una scelta etica… ma é sopratutto l’insieme dei “pezzi” che mi compongono, quello che oggi posso definire: il mio stile. I vestiti sono solo vestiti, la magia risiede nel nostro modo di viverci dentro, di interpretarli. Non vendo solo vintage ma la mia visione estetica, il mio “modo”. Uno stile ricercato e sempre attento ai dettagli, elegante e femminile per vocazione. Non resisto alle piume, agli abiti da sera, alla seta, ai guanti lunghi e ai Bijoux più sciantosi, purché siano rigorosamente oro!
“I vestiti non significano nulla, finché qualcuno non inizia a viverci dentro”.
La creazione del gusto personale riguarda ogni sfera della vita, è un percorso che passa attraverso una continua ricerca di quello che si è attraverso quello che ci piace e che ci rappresenta. Questa capacità, deriva dal nostro capitale culturale, cioè dal livello di cultura e dal bagaglio esperienziale che abbiamo acquisito durante la nostra vita.
La parola Eleganza deriva dal latino “eligere”, ovvero scegliere. Azione puntuale, compiuta da una mente che ha maturato il proprio gusto e la propria idea di bellezza, specchio di una levatura interiore. Un misto di educazione, gusto e personalità: qualcosa di assolutamente misterioso nella sua composizione finale. È la perfetta consonanza col contesto, l’abito, il portamento e il comportamento. Scegliere è un esercizio per affermarsi, se la nostra scelta è coerente con quello che siamo veramente essa traspare, si manifesta, non solo esprime eleganza, ma rappresenta un passo verso la realizzazione di sé stessi. Indossa un’epoca è un invito all’eleganza e a vestirsi con cura, come cura terapeutica verso sé stessi.
Trovare un abito vintage è come incontrare l’anima gemella. Ogni capo vintage è unico e ha vissuto un’altra vita prima di incontrarti, una storia che in qualche modo ti riguarda, ti somiglia e inspiegabilmente appartiene proprio a te che ne rimani colpita, affascinanta. Un inconsapevole intreccio di storie che scorrono tra passato e presente, insieme, per riscrivere un’altra storia con te.
“Per me ogni vestito ha una storia: d’amore, di rabbia, di violenza. Ogni vestito è un momento, una persona, un posto e ogni vestito ha il suo ruolo, come in teatro”.
Se questo progetto incontra il tuo gusto, significa che condividiamo qualcosa molto profondamente. Significa che qualcosa che fa parte di me fa parte anche di te. Se è vero che quello che scegliamo descrive la nostra personalità, gli abiti e gli accessori vintage, grazie alla loro unicità, parlano di noi con un linguaggio piú diretto e sofisticato. Hanno il prodigioso potere di richiamare a noi chi è affine e ci somiglia. Danila, Manila ed Eliane, le mie più grandi e preziose amiche le ho incontrate proprio così: grazie a un abito, un paio di orecchini, un blazer di paillettes. Il vintage non è una moda ma un modo di vivere che unisce nel gusto, ma sopratutto nei valori. <3
Le anime non si incontrano mai per caso.
La moda e il compartimento tessile, sono le industrie più inquinanti del mondo, seconde solo a quella petrolifera. Rispetto a cinquant’anni fa l’acquisto di capi di abbigliamento è triplicato. Le persone comprano in quantità maggiori a un ritmo sempre più elevato. Questa nuova tendenza di considerare i vestiti come prodotti usa e getta, ha dato vita alla FAST FASHION che si traduce in: vestiti a prezzi ridotti di qualità scadente destinati a finire nella spazzatura senza poter essere riciclati. Ma esiste un modo più etico e consapevole di acquistare e di vestirti, nel rispetto del nostro pianeta. Lo slow fashion è un approccio consapevole alla moda. Acquistare meno abiti e di maggiore qualità, che dureranno più a lungo, è una scelta etica che ha un impatto positivo non solo sul tuo stile ma anche sull’ambiente. Conoscendo i meccanismi che regolano la moda, possiamo crearci armi per resistere alle tentazioni di un mercato sempre più spinto da logiche commerciali. Andrea Batilla scrive: “Anche non scegliere equivale a fare una scelta. Chi non ha i mezzi intellettuali e culturali per operare delle scelte è vittima degli operatori del mercato e parte di un infernale meccanismo di sopraffazione del marketing sull’individuo”. Il cambiamento avviene attraverso le nostre scelte. La differenza si fa, e la puoi fare anche tu.
Indossa un’epoca è un invito a creare nuovi comportamenti invece di nuovi prodotti. Questa è la chiave del cambiamento: comprare per amare e custodire gelosamente quello che si ha.
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